necessità di convergere a partire dalle proprie specificità, per
creare un soggetto plurale, conflittuale e capace di rispondere in modo complesso a una realtà sempre più complicata e insostenibile.
A fianco delle mobilitazioni di piazza, dove si espresse un arcipelago di forme di lotta, di letture e di proposte tutte connesse tra loro, nel Public Forum organizzato in quelle giornate i movimenti sociali imbastirono una
rilettura della fase neoliberista, arrivando a prevedere tutte le crisi che, puntualmente, si sono avverate nel corso degli anni. Dal disastro subprime alla speculazione sulle materie prime, conseguenza della liberalizzazione dei flussi di capitali, ma soprattutto, della deregolamentazione dei prodotti derivati, per arrivare alla crisi climatica e a quella sociale, che con la pandemia globale che stiamo vivendo ha mostrato tutte le sue fratture, dividendo ancor di più il pianeta in esclusi e privilegiati.