Scritto il 27/6/21 • nella Categoria: segnalazioni
«Venivano qui a giocare con lo scheletro, che era mummificato: ossa, nervi e pelle. Afferravamo il braccio, tiravamo un nervo e gli facevamo muovere le dita della mano. Era un gioco, ma durò poco: 5-6 mesi, poi lo presero». A parlare è Luigi Muscas, figlio di pastori, oggi scultore e scrittore. E’ autore di libri come “Il popolo dei giganti figli delle stelle”, edito nel 2008 da La Riflessione. Un evento: l’inizio della riscoperta dei giganti, nel cuore della Sardegna. Una specie di grande segreto, sistematicamente occultato. Qualcosa che ricorda la denuncia del professor Gaetano Ranieri, dell’università di Cagliari, scopritore – mezzo secolo fa – di 38 “giganti di pietra” a Mont’e Prama, nel Sinis, appartenenti a una civiltà sconosciuta. Secondo Ranieri, il georadar rivela la presenza sotterranea di una città estesa su 16 ettari. Ma l’archeologia esita: non vuole scavare. Per paura di tr
Riconoscere, tutelare e valorizzare la pastorizia e la transumanza come patrimonio regionale, poiché tali attività rappresentano un presidio permanente e insostituibile sull’intero territorio lucano e svolgono un’importante funzione strategica per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e delle produzioni agroalimentari. Con queste finalità, la
Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Politiche agricole e forestali, Francesco Fanelli, ha approvato il
disegno di legge “Norme di disciplina, tutela e valorizzazione della pastorizia e della transumanza presidi del territorio lucano”.
In Basilicata si contano circa
90mila bovini,
200mila ovini e 50mila caprini, in oltre 5000 aziende, spesso condotte da giovani che allevano in forma estensiva, allo stato brado e semibrado, soprattutto nelle zone di montagna, interne e svantaggiate, dove costituiscono un argine allo spopolamento e una risorsa preziosa per mantenere la coesione territoriale.