Il Mattino di Padova
A Roma il 15 luglio la tavola rotonda organizzata da Ordine dei giornalisti e Polizia criminale
Luca Fornovo
09 Luglio 2021
Quasi ogni giorno un giornalista subisce intimidazioni e aggressioni. A finire nel mirino sono spesso le giornaliste: 69 nel 2020. La minaccia alla libertà di stampa, garantita dalla Costituzione, è il tema al centro del convegno, che si svolgerà a Roma il 15 luglio all’hotel Massimo D’Azeglio, sotto l’egida dell’Ordine dei giornalisti (Odg) e della Direzione centrale della Polizia criminale.
Solo nel 2020, l’associazione Ossigeno per l’informazione ha rilevato 309 casi di intimidazione e minacce rivolte in Italia contro giornalisti, blogger, e altri operatori dell’informazione. Un fenomeno in crescita preoccupante su cui, dal 2017, vigila il Centro di coordinamento sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei cronisti, presieduto dal prefetto Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia e direttore centrale della Polizia criminale. Ad aprire il seminario saranno proprio Rizzi e Carlo Verna, presidente nazionale dell’Odg. Al seminario coordinato da Gianni Maria Stornello, membro del comitato esecutivo nazionale dell’Ordine dei giornalisti e da Stefano Delfini per la Polizia criminale, intervengono i giornalisti Nello Scavo di Avvenire sulla salvaguardia della segretezza delle fonti, Antonio Sanfrancesco di Famiglia Cristiana sul giornalismo e l’etica della cultura dell’incontro, Michele Albanese, giornalista – da quattro anni sotto scorta - de Il Quotidiano del Sud, Antonella Napoli sulle minacce verbali e sociali alle croniste e la giornalista italo-siriana Asmae Dachan sulla missione di “raccontare chi non ha voce”. Tra i relatori anche Giuseppe De Riggi (Carabinieri), Nunzia Ciardi (Polizia postale), Massimiliano Di Lucia (Guardia di finanza) e Rodolfo Spina (Polizia).