Il Tirreno
Ratko Mladic
Altante. Sono passati 26 anni, ma il ricordo di quel massacro resta vivo come la tremenda testimonianza dell’abiezione e della disumanità a cui può condurre l’esaltazione della purezza etnica
Piero Fassino 11 Luglio 2021
L’ 11 luglio 1995 le milizie serbe di Ratko Mladic occuparono Srebrenica, separarono gli uomini dalle donne, e per due giorni e due notti massacrarono 8.000 bosniaci musulmani, buttando i cadaveri in grandi fosse comuni. Sono passati 26 anni, ma il ricordo di quel massacro resta vivo come la tremenda testimonianza dell’abiezione e della disumanità a cui può condurre l’esaltazione della purezza etnica. Sì, proprio quella fu la radice delle guerre che portò prima alla dissoluzione della Federazione Jugoslava e poi alle guerre etniche che insanguinarono i Balcani con ogni sorta di efferatezza.
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