Giuseppe Conte, ecco il piano B: il suo partito (al 10-15%) ruberebbe voti a Pd e M5S
161
Articolo riservato agli abbonati
Prima e dopo Giuseppe Conte. Così, a breve, il
Movimento 5 stelle potrebbe essere costretto a descrivere la propria storia. Dopo gli strappi consumati in rapida successione con Davide Casaleggio, gli ortodossi e anche Rousseau, i grillini infatti rischiano di perdere anche il nuovo leader in pectore.
Troppe ampie le divergenze con il garante Beppe Grillo che ha visto l avvocato riscrivere completamente il suo statuto piuttosto che evolverlo come da lui richiesto e, di fatto, accantonare il comico per sfilargli il partito. Un colpo di mano (o di spugna) che ha portato allo scontro tra i due e, forse, ad una rottura. In realtà lo strappo è tutt altro che scontato. Con i pontieri a lavoro e soprattutto il reciproco interesse a non smembrare le spoglie del Movimento già in crisi, Beppe e Giuseppe potrebbero infine andare davvero all altare, solo guar
Giuseppe Conte, ecco il piano B: il suo partito (al 10-15%) ruberebbe voti a Pd e M5S
Primo Piano
> Politica
Sabato 26 Giugno 2021
di Francesco Malfetano
Prima e dopo Giuseppe Conte. Così, a breve, il
Movimento 5 stelle potrebbe essere costretto a descrivere la propria storia. Dopo gli strappi consumati in rapida successione con Davide Casaleggio, gli ortodossi e anche Rousseau, i grillini infatti rischiano di perdere anche il nuovo leader in pectore.
Troppe ampie le divergenze con il garante Beppe Grillo che ha visto l avvocato riscrivere completamente il suo statuto piuttosto che evolverlo.
Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati
a
Riponete in frigo la mitologica scatoletta di tonno. Mettete nell’archivio le foto dell’assedio al Parlamento, in piazza, quando nel 2013 si votò per il bis di Giorgio Napolitano al Colle. Ora il Movimento 5 Stelle sarà nel segno della «rivoluzione gentile». Parola di Giuseppe Conte, neo leader in conto terzi, che ha spiegato il suo piano d’azione intervenendo a «Mezz’ora in più» di Lucia Annunziata. Niente toni furiosi e furenti del passato, il M5S tirato a lucido sarà un qualcosa di ovattato, candido ed educato. A partire dal linguaggio. «Per me onorevole non è una parola diffamatoria - ragiona l’ex Presidente del Consiglio - dipende da come si svolge il mandato». E dunque vien giù uno dei tanti mantra degli inizi, quella pretesa (che disorientò i commessi del Parlamento) dei deputati pentastellati di esser appellati come «cittadini», perché su quegli scranni sedevano in quanto meri rappresentanti. L’altro mantra, poi, è il tetto del doppio mandato.