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Mense, a Viterbo il servizio piace e funziona

Viterbo – (f.b.) – “Mense, a Viterbo il servizio piace e funziona”. Parola del sindaco Giovanni Arena. Porzioni misere e corpi estranei nei piatti. E’ per questo che la società Ep spa, che si occupa del servizio di refezione scolastica in molte città italiane, tra cui anche Viterbo, è finita sotto la lente dei carabinieri del Nas. Ma l’indagine, partita dalla procura di Udine, riguarda diversi comuni del Friuli e del Veneto e non, dunque, la Tuscia. Giovanni Arena “Qui il servizio funziona alla perfezione – chiarisce il sindaco Giovanni Arena – tanto che l’appalto che era stato aggiudicato per il triennio 2018/2021 è stato prorogato di un altro anno, con l’assenso di tutte le realtà coinvolte, tra cui una rappresentanza di genitori, che periodicamente effettua controlli sul cibo da un punto di vista della qualità, della quantità e della condizione in cui viene servito ai bambini”.

Viterbo, pasti scandenti Arrestati i vertici della Ep spa che gestisce le mense scolastiche

procura della Repubblica di Udine, eseguendo ordinanze a carico d i 4 persone, poste ai domiciliari: un 73enne di Napoli; un 57enne di Volla (Napoli); un 33enne di Sant’Antonio Abate (Napoli) e un uomo di 45 anni di Oderzo (Treviso). Disposto anche l’obbligo di dimora nel comune di residenza a carico di un 53enne della cittadina in provincia di Bari. Il quadro accusatorio contestato agli indagati, in concorso tra loro, riguarda il reato di frode nelle pubbliche forniture, nella forma aggravata avendo come oggetto sostanze alimentari, commesso ai danni dei comuni di Udine, Varmo, Trivignano Udinese, Tarcento, Arta Terme, Rive d’Arcano (Udine), Vito d’Asio (Pordenone), Cimadolmo, San Polo di Piave e Motta di Livenza (Treviso), i quali avevano tutti affidato in appalto i servizi di

Pasti nelle mense scolastiche scarsi e con corpi estranei, 4 arrestati

Pasti nelle mense scolastiche scarsi e con corpi estranei, 4 arrestati Carabinieri del Nas Udine – Agli arresti domiciliari i vertici della Ep spa, operazione del Nas. Indagata l’assessora leghista del comune di Udine Elisa Battaglia. L’indagine della procura di Udine riguarda comuni del Friuli e del Veneto. L’indagine però non riguarda le mense viterbesi ma una decina di comuni del nord est. I genitori degli studenti che usufruivano delle mense avevano segnalato, tra l’altro, la presenza di corpi estranei nei pasti e le scarse quantità delle porzioni. “Agli arresti domiciliari sono finiti in quattro, mentre una quinta persona ha l’obbligo di dimora – come riporta il Fatto quotidiano -. I provvedimenti sono stati eseguiti dai carabinieri del Nas di Udine a seguito di accertamenti nell’ipotesi di frode in pubbliche forniture sugli appalti per le mense scolastiche.

Comuni presi in contropiede «I bandi vanno fatti meglio»

Comuni presi in contropiede «I bandi vanno fatti meglio» La ditta sotto inchiesta da parte dei Nas rischia di perdere l’appalto nelle scuole Motta, San Polo e Cimadolmo puntano a coinvolgere altre aziende del territorio  Gloria Girardini 17 Luglio 2021 motta di livenza «È meglio mangiare dai nonni» questo il commento ironico di alcuni cittadini, alla lettura della notizia riguardante le frodi negli appalti delle mense scolastiche di Motta, San Polo e Cimadolmo. La presenza di corpi estranei, le scarse quantità delle porzioni e la mancata corrispondenza a quanto previsto dai menù sono una parte dei disservizi contestati alla Ep, azienda con sede a Roma e operativa a Napoli. L’attività aveva ottenuto gli appalti delle mense delle scuole primarie di San Polo di Piave, Cimadolmo e Motta di Livenza, dove ha anche sede il suo centro cottura. Le diverse segnalazioni hanno portato i carabinieri del Nas di Udine e Treviso a indagare sui disservizi, arri

Temperatura e consegna pasti non rispondenti a quanto previsto

Il comunicato ufficiale dei carabinieri Nas I carabinieri del Nas di Udine, nelle province di Udine, Treviso, Venezia, Roma, Napoli e Bari, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Udine di applicazione della misura cautelare agli arresti domiciliari a carico di 4 persone e dell’obbligo di dimora nel comune di residenza a carico di una persona, nonché a 22 decreti di perquisizione emessi nei confronti dei destinatari delle misure cautelari e di ulteriori persone che a vario titolo collaborano con società di catering operante a livello nazionale, con sede legale a Roma ed operativa a Napoli (società per la quale lavorano i destinatari delle misure cautelari), delle sedi di quest’ultima società e di altre che operano nel settore del commercio all’ingrosso di generi alimentari, nonché degli uffici del comune di Udine e di un libero professionista che collabora con il citato Ente pubblico.

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