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Anche Giuseppe Conte fa l epuratore. Nel giorno in cui dovrebbe essere incoronato capo del Movimento 5 Stelle l ex premier deve risolvere la grana del dissenso con i ribelli della riforma Cartabia. Alla prova del voto i grillini, dopo la fuga della seduta di domenica 1 agosto, fanno registrare due voti contrari (Giovanni Vianello e Luca Frusone) e un astensione. Oltre a una altra bella fetta di assenti, ben sedici.
Per i ribelli che hanno votato in modo diverso dal Movimento il destino pare segnato. Per Vianello e Frusone il no equivale quasi certamente all espulsione dal gruppo e dal Movimento , scrive il Corriere della sera in un retroscena. Insomma, Giuseppi aveva accusato Beppe Grillo di fare il padre padrone del Movimento, poi senza colpo ferire usa la clava delle epurazioni.