Il futuro dell’istruzione: abolire la scuola pubblica, i bimbi poveri a zappare
Com’è forse noto ai conoscitori di cose balcaniche (e nell’agosto 2005 persino la stampa di Trieste si interessò vagamente alla questione) in Smangubria per anni la scuola pubblica è stata bersagliata dalle aspre critiche di latifondisti, economisti dell’Università privata Liviu Mihiyluv, direttori di giornali, politici di destra, estrema destra, centrodestra, centro, centrosinistra. Anche la potente lobby dei tavernieri e degli osti soleva tuonare contro la scuola pubblica, «che priva di sguatteri, facchini e cameriere a bassissimo costo il nostro settore, strategico per l’economia smangubra».
Nonostante gli incessanti tagli dei fondi alla scuola, gli stipendi degli insegnanti ridicolmente bassi, le continue riforme scolastiche in contraddizione tra loro, gli edifici scolastici sempre più pericolanti e catapecchiosi, dagli anni ’90 in poi la scuola smangubra non è migliorata, anzi �