I Paesi dove si muore per l ambiente di Chiara Nardinocchi
Colombia, Brasile e Perù tra i 17 Paesi dove si rischia di più la vita per le battaglie in difesa del Pianeta. Nel 2020 sono 225 le persone che sono state assassinate perché determinate a preservare la terra e i luoghi ancestrali delle loro popolazioni
30 Luglio 2021 3 minuti di lettura
Martiri dell’ambiente. Nella maggior parte dei casi sono contadini o capi di comunità indigene, ma anche attivisti, avvocati, sindacalisti. In tutto sono 225 le persone che nel 2020 sono state assassinate perché determinate a preservare la terra e i luoghi ancestrali delle loro popolazioni. Una cifra che segna un triste primato e che supera il numero di vittime del 2019 definito l’anno nero dei difensori dell’ambiente.
La marcia delle donne Mapuche contro il terricidio di Daniele Mastrogiacomo
In migliaia hanno fatto sentire la loro voce contro lo sterminio sistematico della popolazione di questa antica e combattiva entia tra il sud dell Argentina e quello del Cile. Le violenze contro di noi sono violenze contro la Terra
30 Luglio 2021 2 minuti di lettura
Duemila chilometri a piedi. Una lunga marcia che risaliva tutta l’Argentina, dalla profonda Patagonia fino a Buenos Aires. Compatte, fiere, decise. Per la prima volta migliaia di donne Mapuche hanno fatto sentire la loro voce per protestare contro quello che considerano un terricidio : lo sterminio sistematico della popolazione di questa antica e combattiva entia che ha popolato da sempre le porzioni di territorio che spaziano tra il sud dell’Argentina e quello del Cile. In senso orizzontale, non verticale, oggi diviso dai confini dei due Paesi.
La Sentinella del Canavese di Chiara Nardinocchi
Colombia, Brasile e Perù tra i 17 Paesi dove si rischia di più la vita per le battaglie in difesa del Pianeta. Nel 2020 sono 225 le persone che sono state assassinate perché determinate a preservare la terra e i luoghi ancestrali delle loro popolazioni
30 Luglio 2021 3 minuti di lettura
Martiri dell’ambiente. Nella maggior parte dei casi sono contadini o capi di comunità indigene, ma anche attivisti, avvocati, sindacalisti. In tutto sono 225 le persone che nel 2020 sono state assassinate perché determinate a preservare la terra e i luoghi ancestrali delle loro popolazioni. Una cifra che segna un triste primato e che supera il numero di vittime del 2019 definito l’anno nero dei difensori dell’ambiente.
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