Unicredit esce allo scoperto: trattative con il Mef per la fusione con Mps
Il presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan - che ha seguito il dossier Mps durante la sua permanenza al Mef - si è astenuto dalla delibera
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Dopo mesi di rumors, alla vigilia delle pagelle dell’Eba, riparte il risiko bancario italiano.
Tra Siena e Milano si studiano le nozze tra Mps e Unicredit. Artefice dell’eventuale fusione il Tesoro, che ancora detiene il 64% dell’istituto senese, che ha avviato una trattativa in esclusiva con Unicredit per verificare “la fattibilità dell’operazione” Milano-Siena.
Il Mef e Unicredit “hanno approvato i presupposti per una potenziale operazione avente ad oggetto le attività commerciali di Mps, attraverso la definizione di un perimetro selezionato e di adeguate misure di mitigazione del rischio”, si legge nella nota che presenta l’operazione. In particolare tra i principali presupposti concordati vi sono: “la neutralità” dell’operazione sul capitale del gruppo Unicredit, oltre che “un accrescimento significativo dell’utile per azione dopo aver considerato le possibili sinergie nette” e “in ogni caso il mantenimento dei livelli attuali di utile per azione anche prima di tener conto delle possibili sinergie al 2023”.