Una qualche controprova che forse la convenienza sociale (in termini di maggiore sicurezza per la collettività) dovrebbe spingere a modificare il modello di esecuzione della pena c’è, e la si trova guardando ad alcune esperienze straniere, come quelle - osserva Filippo Giordano, professore di economia aziendale alla Lumsa di Roma e di imprenditorialità sociale alla Bocconi di Milano - non solo della Norvegia ma anche di Germania o Spagna, esperienze «che dimostrano come sia effettivamente possibile contrastare la recidiva attraverso una maggiore apertura ai programmi riabilitativi e una gestione del sistema penitenziario caratterizzato da un modello di management che consideri i detenuti come fruitori di un servizio» il cui scopo sia «conciliare sicurezza e rieducazione». È da questa «prospettiva manageriale» che il volume Il Carcere. Assetti istituzionali e organizzativi, scritto da Filippo Giordano, Carlo Salvato e Edoardo Sangiovanni (docenti e ricercatori di management delle università Bocconi e Lumsa) vorrebbe essere «il primo libro scritto in Italia ad adottare un approccio economico-aziendale e di management allo studio del carcere».