È tempo di cominciare a pensare alle regole europee per il post-pandemia, visto che la ripresa sta accelerando in tutta l’Ue
LaPresse
La ripresa economica è in atto in tutta Europa, anche se la variante Delta del virus potrebbe provocare nuove restrizioni e, quindi, nuove frenate. Le prospettive sono che entro la fine del prossimo anno i Pil dei maggiori Paesi europei e, soprattutto di quelli dell’unione monetaria nel suo complesso, saranno ai livelli pre-emergenza sanitaria. Ciò vuol dire ragionare sulle regole di funzionamento dell’unione monetaria e del mercato unico quando l’emergenza potrà dirsi superata.
Un negoziato vero e proprio tra gli Stati dell’Unione Europea non è ancora in atto, ma se ne stanno ponendo le basi. Alcuni mesi fa, un “gruppo di riflessione” all’interno della Commissione europea ha prodotto un documento preliminare oggi oggetto di discussione tra i rappresentanti degli Stati membri e i funzionari dell’Esecutivo comunitario. Questa testata ha riassunto i contenuti del documento preliminare quando è stato diramato. Poco si sa sulle posizioni dei vari Stati membri. La crisi sanitaria ha aumentato la diffidenza tra i vari Stati dell’Unione nonostante l’iniziativa solidaristica del Next Generation Eu e dei vari Piani di ripresa e resilienza stilati in un’ottica europea per dare a tale iniziativa corpo. Si può prevedere che quando il negoziato entrerà nel vivo, si riproporrà la diffidenza tra gli Stati cosiddetti “frugali” del Nord nei confronti di quelli del Sud considerati, a torto o a ragione, “spendaccioni”.