Roma, 22 giu. (Labitalia) - "Le Acli considerano necessario il rifinanziamento del reddito di cittadinanza perchè sia anche uno strumento usato come un ammortizzatore sociale: ricordiamo che siamo anche alla porta della scadenza dello sblocco dei licenziamenti e non possiamo lasciare persone senza reddito". Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Emiliano Manfredonia, 46 anni, di Pisa, da febbraio presidente nazionale delle Acli. "Il tema del reddito di cittadinanza è complesso -premette ManfredoniA- e anche questo periodo è complesso per via di tutta una serie di processi che il Covid ha accelerato". A partire dalla povertà assoluta, certificata per il 2020 dall'Istat per 5,6 milioni di persone. Tuttavia, sottolinea Manfredonia "il reddito di cittadinanza così com'è non va bene e va cambiato". Il presidente delle Acli elenca alcune delle criticità: "Ad esempio c'è il tema dell'Isee: se uno perde il lavoro non può usufruire del reddito di cittadinanza ma deve aspettare l'anno successivo. Poi c'è il tema delle politiche attive del lavoro che riguarda tutti, non solo chi è in condizione di povertà e che devono essere riformate e non possono essere legate esclusivamente al reddito". La parte che è mancata, dice Manfredonia, è stata "la presa in carico della persona" e di conseguenza è fallita la possibilità di trovare un lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza. "Rispetto al Reddito di inclusione sociale -ricorda- le amministrazioni locali e il Terzo Settore hanno avuto meno centralità rispetto ai centri per l'impiego, che sicuramente non erano preparati a prendere in carico un numero così elevato di persone".