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hate speech è diminuito in modo notevole rispetto al 2019”. Su Twitter si passa da circa il 70% di cinguettii negativi nelle due rilevazioni del 2019 al 43% della prima del 2020. Tuttavia questo calo non deve fare abbassare la guardia. Perché restano i
picchi di odio, che per Vox “
indicano una recrudescenza importante e un accanimento, rilevato anche dal numero dei tweet, che parrebbero evidenziare un uso diverso dei social.
Un uso quasi più ‘professionale’, dove circoli e gruppi di hater concentrano la produzione e la diffusione di hate speech”.
Si odia, in sintesi, “
in modo diverso,
più radicato e radicale, anche se quantitativamente il fenomeno è diminuito. Un panorama che preoccupa”, per Voxm perché agire in questo modo “