Non fu femminicidio, un boato e tutti a Regina Coeli per la liberazione di Landolfi
Ronciglione – Morte di Maria Sestina Arcuri, non è stato femminicidio.
L’assoluzione di Andrea Landolfi Cudia. E poi tutti a Roma ad aspettare la liberazione di Andrea fuori del carcere di Regina Coeli dove è dovuto tornare per il tempo di sbrigare le pratiche burocratiche e fare le valigie.
Viterbo – Andrea Landolfi
“Male non fare, paura non avere”, il motto di Landolfi, ha ricordato mamma Roberta. La sentenza di primo grado gli ha dato ragione.
È finita così, alle 20,10 di ieri, dopo oltre dieci ore e mezza di camera di consiglio. La corte d’assise del tribunale di Viterbo presieduta dal giudice Eugenio Turco, Roberto Colonnello a latere, ha assolto “perchè il fatto non sussiste” Andrea Landolfi Cudia dall’accusa di omicidio volontario ed omissione di soccorso della compagna Sestina, precipitata dalle scale di casa della nonna, a Ronciglione, la notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019.