Lioce uccise Biagi, nessuno sconto alla brigatista: confermato il carcere duro a L'Aquila
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l'Aquila perché condannata all'ergastolo per gli omicidi dell'allora consulente del Ministero del Lavoro Massimo D'Antona (1999) e del giuslavorista
Marco Biagi (2002), nonché per la sparatoria sul treno Roma-Firenze del 2 marzo 2003 in cui rimase ucciso l'agente di polizia ferroviaria Emanuele Petri. La storia si ripete, si diceva, perché anche stavolta la Lioce non potrà uscire dal 41bis, il regime di carcere duro a cui è sottoposta. Dal 5 settembre scatterà il rinnovo per un ulteriore biennio: prima il Tribunale di Sorveglianza di Roma (novembre 2020) e poi la Corte di Cassazione (lo scorso 4 maggio) hanno respinto il reclamo contro l'applicazione della misura decisa dal Ministero della Giustizia.