“Figure dialoganti: i pizzini dell’anima”. Quasi un presagio, la raffinata ricerca di una sublimazione eterea. Andrea Sparaco aveva dato questo titolo alla mostra inaugurata domenica scorsa nella Chiesa dell’Annunziata a Teano e tuttora in corso.
Ora Andrea Sparaco non c’è più. Era nato a Marcianise nel 1936. I suoi “pizzini dell’anima” li ha lasciati come eredità terrena, portando con sé la storia di un uomo ricco di sentimenti e di genialità. Anche se le sue opere continuano e continueranno a vivere, un senso di vuoto, uno smarrimento totale invade il mondo artistico di Terra di Lavoro.
Il suo studio in via Mazzocchi 26 a Caserta, nel quartiere storico della Santella, in quello che è stato definito un tempo il quadrilatero dell’arte, ebbene il suo studio è stata la palestra formativa di generazioni di artisti, di operatori culturali e di intellettuali (due definizioni di altri tempi), di giovani intraprendenti desiderosi di frequentare il “salotto buono” della città. Qualcuno ha tenuto la sua prima esposizione proprio nel magmatico e pullulante studio di Andrea Sparaco.