Il poliziotto condannato pronto a ricorrere in appello
E.L.T.
18 Luglio 2021
REGGIO EMILIA. «Attenderemo le motivazioni del giudice ma siamo pronti fin d’ora a presentare ricorso in appello». L’avvocato Matteo Marchesini ha pochi dubbi sulla necessità di proseguire in secondo grado l’iter giudiziario che due giorni fa ha visto la condanna del suo assistito a un anno e undici mesi, pena sospesa. Si tratta del poliziotto assistente capo della questura di Reggio, accusato inizialmente di depistaggio e falso insieme ad altri due colleghi: il suo assistente capo che ha patteggiato un anno e dieci mesi (difeso dall’avvocato Alessandro Corsi) e una collega che è stata invece assolta per non aver commesso il fatto. La procura li aveva indagati e fatti rinviare a giudizio perché avrebbero calcato la mano sulle indagini di due pregiudicati dopo una rapina, rendendo non credibile le verifiche e i verbali prodotti. Fatti in parte accertati ma con condanne ridotte rispetto alle richieste della procura, con margine per poter ricorrere in appello per l’assisente capo.