Il Piccolo
I segreti della Favorita, la 'real tenuta' di Palermo
La più grande area verde del capoluogo siciliano si deve a Ferdinando IV di Borbone. Nata nel 1799, fu sede dei primi esperimenti di agraria. Oggi offre varie possibilità di escursione: dai sentieri storici a quelli di interesse archeo-speleologico
di
Fabio Marzano
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La chiamavano Conca d'oro perché era una pianura benedetta dal sole e dal clima. Un terra feconda dove il mandarino avana, il mandorlo, l'olivo, il ficodindia sono a casa propria. Coltivata da millenni ha ospitato popolazioni primitive che avevano trovato rifugio nelle cavità carsiche del Monte Pellegrino e di cui oggi rimangono testimonianze ancestrali. Il Parco della Favorita, la più grande area verde di Palermo, è una delle conseguenze indirette della Rivoluzione francese. Viene fondato nel 1799 quando il re di Napoli, Ferdinando IV di Borbone, è messo in fuga dopo la proclamazione della breve Repubblica partenopea. Le cronache raccontano che non fosse un genio, mentre la consorte, Maria Carolina d'Austria, aveva tatto e intelligenza. Soprattutto a lei si deve quello che rimane del parco settecentesco. Dei quattrocento ettari originali oggi ne restano un po' meno della metà: sono gli ultimi sopravvissuti dell'ondata di cemento che ha investito il capoluogo siciliano.