Il comitato cittadino “Salviamo il palazzaccio” trova una sponda nel Quartiere Fiorenzuola e lancia una sfida: inserire quello storico fabbricato simbolo della Fiorita nell’elenco dei monumenti nazionali. È una missione ardua, perché attualmente solo due luoghi in zona hanno ottenuto quel riconoscimento: il duomo di Cesena e la casa natale di Giovanni Pascoli a San Mauro. E in tutta Italia sono meno di 400 i monumenti nazionali. Il neonato gruppo di ricerca storico sul palazzaccio è però convinto che quel fabbricato abbia le carte in regola per entrare in quel “club”, perché «fu il fulcro ed è rimasto il testimone della battaglia del Monte del 20 gennaio 1832, che fu la prima volta di un esercito di italiani sul territorio italiano, per l’indipendenza e la libertà della nazione». A sottolinearlo è Cesare Benedetti, che accogliendo l’invito che aveva fatto il sindaco Enzo Lattuca durante un confronto avuto nei giorni scorsi, ha incontrato due giorni fa, assieme a Mario Donatelli, la presidente del Quartiere Fiorenzuola, Milena Maccherozzi. Davanti a un caffè, ha mosso così i primi passi una collaborazione che si vuole intensificare per salvaguardare e valorizzare il Palazzaccio. Partendo dal fatto che quell’immobile è già un bene vincolato dalle Belle Arti di Ravenna, si è deciso di attivarsi per chiedere che si prenda atto che è non solo un punto di riferimento per la comunità locale ma anche un monumento storico d’interesse nazionale. «Se passerà questa richiesta – spiegano dal comitato – Cesena potrà farsi vanto dell’enorme importanza che la battaglia del Monte ebbe nel contesto del Risorgimento italiano. Una battaglia di cui il palazzaccio fu testimone». E il riconoscimento potrebbe essere prezioso per accedere a canali di finanziamento importanti per una ristrutturazione per finalità di aggregazione sociale,che si aggiunga a un’opera divalorizzazione storica, che si vuole fare partire con l’apposizione di una targa che ricordi la vicendapatriottica avvenuta 189 anni fa. Intanto, dal comitato sollecitano però lavori urgenti dii protezione del tetto, in buona parte crollato, prima dell’arrivo del maltempo autunnale.