Capri, quel melting pot di sapori che profuma di Dolce Vita
di
Guido Barendson
Tavole e trattorie democratiche e poetiche, per conoscere e assaggiare "lo Scoglio" quartiere per quartiere
02 Luglio 2021
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Dici Capri e pensi alla Dolce Vita, lo scoglio cosmopolita per eccellenza. Dici Capri e pensi alla Piazzetta dove si incrociano miliardari americani e russi, principi sauditi, intellettuali della Vecchia e Nuova Europa, ragazze in fiore e sfiorite arrivate a godere l’azzurro assoluto e la compagnia gioiosa di giovani e meno giovani. Tutti uniti dalla stessa ossessiva parola d’ordine: divertimento.
Dici Capri e pensi al melting pot, il calderone all’interno del quale si incrociano e si mescolano persone e gruppi profondamente diversi, per origine, razza, religione, abitudini. Una fusione fredda veloce, un karma istantaneo che si manifesta nei bar dei Grandi Hotel, nei ristoranti dove nessuno batte ciglio a scucire i centoni pur di provare il brivido di attovagliarsi dove siedono (o sedevano) gli epigoni di un vippaio oggi popolato da calciatori e stelline del piccolo schermo.