Review DANIELE BIACCHESSI - Art in Milano,Lombardia,Italy

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DANIELE BIACCHESSI - Art in Milano,Lombardia,Italy



Milano,Others


Lombardia,Italy - 20144

Detailed description is Daniele Biacchessi, giornalista, scrittore, autore e interprete di teatro civile. Caporedattore di Radio24-IlSole24ore. Infoline:www.danielebiacchessi.it www.danielebiacchessi.com Mail [email protected] .Daniele Biacchessi lavora come caporedattore per ”Radio24”-”Il Sole 24 Ore”. Nel 2004 e nel 2005 gli viene assegnato il “Premio Cronista” per un'inchiesta sul terrorismo islamico in Italia e una ricostruzione dell'omicidio dell'editorialista del “Corriere della Sera” Walter Tobagi'. Nel 2009 riceve il premio dedicato al fotografo freelance ucciso in Medio Oriente Raffaele Ciriello. Nel 2011 vince il prestigioso Premio Speciale Unesco per lo spettacolo teatrale”Aquae Mundi” con il jazzista Gaetano Liguori. Nel 2016 riceve il premio "Macchina da scrivere 2016" per il libro "Storie di rock italiano" (Jaca Book). Dal 1975 lavora per numerose testate: Radio Lombardia, Radio Occhio, Radio Regione, Telemilanodue, Rete A, Antenna 3. Nella sua lunga carriera collabora inoltre con Rai, Radio Popolare, Mucchio Selvaggio, il quotidiano l'Unità, i settimanali Avvenimenti e L'Europeo. Dal 1988 al 1999, è fondatore, direttore della sede milanese, conduttore, inviato e cronista parlamentare di Italia Radio. È autore di venticinque tra libri, prefazioni, interventi pubblicati dai più importanti editori italiani. Daniele Biacchessi scrive libri d'inchiesta sul terrorismo (gli omicidi di Walter Tobagi, Luigi Calabresi, Fausto e Iaio, Roberto Franceschi, Massimo D'Antona, Marco Biagi, strage di Bologna, strage di Piazza Fontana, strage di Ustica, strage di Piazza della Loggia, Italicus, strage Rapido 904). In particolare è il primo giornalista a svelare i retroscena sulla fuoriuscita di diossina dalla Icmesa di Seveso il 10 luglio 1976 e sull'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci Fausto e Iaio il 18 marzo 1978. Biacchessi ricostruisce in un libro il caso di malagiustizia di Enzo Tortora. Nel libro”Passione reporter”, Biacchessi riunisce per la prima volta le storie di Ilaria Alpi,Raffaele Ciriello, Maria Grazia Cutuli, Antonio Russo, Enzo Baldoni, Raffaele Ciriello. Negli ultimi anni raccoglie in alcuni volumi le storie dei combattenti della lotta di Liberazione e della Resistenza italiana. Dal 2003 trasferisce gran parte del suo lavoro giornalistico nel teatro civile. Come autore, regista e interprete di teatro di narrazione narra il disastro di Seveso La fabbrica dei profumi, le stragi nazifasciste di Sant'Anna di Stazzema e diMarzabotto del 1944, lo scandalo dei fascicoli nascosti nel cosiddetto "armadio della vergogna", le stragi della strategia della tensione nello spettacolo Il paese della vergogna, le storie dei giornalisti italiani uccisi in zone di conflitto Passione reporter. Daniele Biacchessi racconta nei suoi spettacoli l'impegno antimafia di Peppino Impastato, Giorgio Ambrosoli, Libero Grassi, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il dramma delle morti sul lavoro Il lavoro rende liberi, le battaglie per l'acqua pubblica, contro gli abusi ambientali, gli squilibri tra Nord e Sud del mondo, la Resistenza. Dal vivo collabora stabilmente con i musicisti Gaetano Liguori, Gang, Michele Fusiello, Andrea Sigona, Antonio Righetti, Massimo Priviero, Giangilberto Monti e molti altri artisti della scena jazz, rock, blues e canzone d'autore italiana..

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Ans: RASSEGNA STAMPA "Daniele Biacchessi racconta un'Italia che sembra ormai vivere in una perenne ri(e)mozione forzata. Con la voce e la potenza di uno scrittore che è l'unico erede della narrativa civile di Pier Paolo Pasolini." Gian Paolo Serino, La Repubblica. "Non gli servono effetti speciali. Bastano la sua voce e la musica di un paio di amici. Perché è la storia d'Italia, quella più fosca, più scomoda, più vergognosa, ad accapponare la pelle del pubblico." Bruno Ventavola, La Stampa. "Le pièce teatrali d'impegno civile di Biacchessi vorrebbero essere un contributo a scostare le ante del Paese da quel muro che ne impedisce l'apertura «perché - riflette l'autore - una società che non può fare i conti col passato, non comprende il proprio presente e non può progettare il futuro." Lionello Mancini, Il Sole 24ore. "Il suo stile comunicativo usa moduli differenti, spaziando tra musica e teatro. Quanto ai contenuti, resta coerente con l'idea che linguaggi diversi possano rendere più efficace la ricostruzione e la denuncia delle tante malefatte italiane. In nome di una verità che dovrebbe coincidere con la giustizia." Diego Carmignani, Terra. "La parola di Daniele Biacchessi è netta. Intagliata in una voce pastosa e un filo affannata, perfetta per la radio, ma non priva di efficacia in scena." L'Eco di Bergamo. "La sua vitalità artistica è un continuo fluire tra teatro e musica. Due mondi paralleli e di medesima estensione della sau poliedrica identità che da sempre corre su tre binari: ricerca della verità, memoria e identità, ovvero le persone al centro dei racconti" Maddalena Tuffarulo, Tabloid. "Daniele, allora, porta in giro per l’Italia il suo racconto con un tenace piglio da fresco cantastorie della memoria che attira e tira verso promettentissime prospettive di rigenerazione. Scrive all’inizio del libro "Orazione civile per la Resistenza: “Dedico questo libro agli studenti che nei teatri e negli auditorium sono venuti in camerino a cercare da me spiegazioni, percorsi bibliografici e informatici… A quanti in silenzio hanno ascoltato le mie narrazioni”. Gli studenti, i ragazzi." Andrea Liparoto, Anpi.it "Storia, e orazione, intessute prima di tutto dai luoghi delle stragi (da Boves in Piemonte all’Hotel Meina sul Lago Maggiore, da Marzabotto a Sant’Anna di Stazzema fino alle Fosse Ardeatine), poi di date e di cifre di morte. Numeri disegnati col sangue di partigiani e semplici civili, donne, vecchi e bambini, condannati a morte da un esercito invasore che in un triennio esercitò un’inaudita violenza cancellando dalla faccia della terra l’essenza stessa del senso dell’esistenza umana." Davide Turrini, Il Fatto Quotidiano "Biacchessi è curioso, un cercatore di verità. Da buon cronista, si era sempre chiesto chi fosse il fascista con le mani dietro la nuca , trascinato per le strade di Milano da alcuni partigiani armati, ritratto nella fotografia sulla copertina del saggio “Il sangue dei vinti” di Giampaolo Pansa. Nella didascalia del libro di Pansa, in seconda di copertina, si parla genericamente di “fascista ucciso il 28 aprile 1945”. Biacchessi non si è accontentato. Così è andato negli archivi e si è messo alla ricerca di questa immagine. Scartabella che scartabella, eureka!, l’ha trovata. Ed ha scoperto che si trattava di Carlo Barzaghi, l’autista di Franco Colombo, il comandante della legione autonoma mobile Ettore Muti di Milano. Barzaghi non è quindi un fascista qualsiasi, un innocente ucciso nei giorni dell’aprile 1945. È un esponente di spicco della Repubblica di Salò e si è macchiato di vari reati." Mario Avagliano, storico "Biacchessi dedica l'Orazione Civile per la Resistenza ai giovani che ha incontrato al termine dei suoi spettacoli di teatro civile. A tutti i giovani che gli hanno fatto perdere treni per soddisfare domande, dubbi e che hanno implicitamente o anche involontariamente, suggerito idee, richiesto spiegazioni, percorsi bibliografici e informatici e che hanno ascoltato in silenzio le narrazioni." Laura Tussi, Peacelink INTERVISTE " Molti anni fa dalle mie parti, la zona di Monte Sole, vicino a Marzabotto, ogni sera il nonno si metteva vicino al camino, caricava la pipa, beveva un goccio di grappa. Poi si girava e diceva a noi bambini: "allora...". E iniziava un racconto: il vento che si infilava nella porta, lo scalpiccio dei soldati nazisti lungo i sentieri di Monte Sole, gli spari, le urla, il silenzio. Ogni sera lo stesso racconto, ma c'era sempre un particolare che lo rendeva diverso. Questo è il teatro civile, raccontare storie per non dimenticare. " Silvana Mazzocchi, Repubblica. "Dimenticare mai. Per questo ho deciso di trasferire in teatro ciò che ho conosciuto, letto e ho anche trovato in termini di testimonianza. Perché penso che alla fine dei conti, soprattutto per le nuove generazioni, ma non solo, il teatro come l'arte in generale, può dare la possibilità di far nascere una nuova coscienza civile, un nuovo impegno civile nel nostro Paese." Paolo Salvatore Orrù, Tiscali.it. " Sento una partecipazione fortissima intorno a me, le mani che mi stringono, che mi accarezzano in segno di ringraziamento. Se leggo i miei spettacoli nella sala d'attesa della stazione di Bologna, con i familiari delle vittime, o tra i superstiti della strage nazista di Sant'Anna di Stazzema, la commozione è naturale. La cornice aiuta. Ma lo stesso accade nelle piazze di provincia, nei paesini e nelle scuole. Quando racconto agli studenti le stragi impunite del nostro Paese percepisco una commozione fortissima. Mista a uno stupore indignato. Perché di tutto questo nei testi ministeriali non c'è traccia" Bruno Ventavola, La Stampa. "Siamo testimoni. Che vanno a cercare per gli altri, e raccolgono, e trasferiscono la Memoria. Noi abbiamo il dovere della Memoria. Ed è faticoso. Occorre informarsi, sapere di cosa si parla. Devi farti tu stesso memoria. Lo devi fare soprattutto per le nuove generazioni." Massimo Del Papa, Mucchio. "In teatro il dolore privato diventa dolore pubblico. Questa si può definire un'operazione politica." Laura Landolfi, Il Riformista. "Non è normale il paese che consegna ai narratori il peso della sua memoria nazionale, che dovrebbe essere di tutti, perciò collettiva." Mattia Eccheli, L'Adige. "Realizzare una messa laica, raccontando storie che avranno gambe per poter camminare fino a che qualcuno continuerà a tramandarle. E contemporaneamente smuovere le coscienze." Carla Cotterli, Il Salvagente. " Nel 2002, se su Google mettevi la parola 'reading' ti veniva fuori il Festival di Reading oltre al mio nome e a quelli dei poeti come Roversi, Raboni, Balestrini. Oggi qualsiasi scrittore con un minimo di popolarità televisiva realizza reading,molti di loro non sanno neppure leggere, quando caricano la voce sembrano degli Ungaretti sgraziati, non hanno mai fatto un lavoro teatrale su loro stessi e chiedono comunque cifre da capogiro. Tanto c’è un pubblico di bocca buona che va ad ascoltarli ai festival pilotati dalle case editrici, dalle società di pubbliche relazioni, da tutti quelli che bruciano denaro pubblico." Max Stefani, Outsider

Qus: 5).What is the email of the business?

Ans: Email address is - [email protected]