Review Centro Diurno IL FARO,Ancona,Italy In marche, italy

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Centro Diurno IL FARO,Ancona,Italy


Corso Carlo Alberto 77


Province-of-ancona,


Marche,Italy - 60127


3334692535

Detailed description is Il "Centro Diurno IL FARO" garantisce adeguata accoglienza favorendo la vicinanza ai familiari e al contesto emotivo di appartenenza del minore Il progetto si rivolge a chiunque sia sensibile al tema della vita dei minori.
Fin da subito abbiamo incontrato soggetti pubblici e privati che lavorano con e per i minorenni svantaggiati, che hanno mostrato interesse e volontà di collaborare.
Una chiara percezione del “costo sociale” dei minori sul territorio anconetano è stata fornita dal Tribunale dei Minori che ha evidenziato come le forti e crescenti carenze genitoriali, che sempre più spesso si trasformano in “separazione coniugali”, creano l’urgenza di strutture di accoglienza soprattutto per la fascia preadolescenziale (6-13).
Tale necessità è sentita dal Tribunale come drammatica, anche per la chiusura di una comunità per minori, “L’Ancora”, a cui il Tribunale e i servizi facevano riferimento per vari casi..
Il Faro sarà un Centro Diurno che si caratterizzerà per la presenza di un gruppo di minori, dai 6 ai 13 anni, con una équipe di operatori che offre servizi volti ad integrare o sostituire le funzioni familiari temporaneamente compro-messe accogliendo il minorenne in un contesto educativo che si adegua a lui.
Coerentemente con la proposta di Don Bosco, il principio da cui parte questa proposta è che il migliore approccio all’educazione sia quello preventivo.
Al centro di questo modello c’è l’idea di proporre un contesto aperto ma strutturato, in cui i minori possano sperimentare sia un clima famigliare, sia una serie di attività che rispondano all’insieme dei fabbisogni dei ragazzi, promuovendo al contempo una serie di relazioni amicali che favoriscano lo sviluppo positivo..
Come Salesiani abbiamo già sviluppato alcune esperienze di Comunità Educative per Minori, rivolti a ragazzi in difficoltà, all’interno di Parrocchie/Oratori, che hanno dato risultati molto importanti, consentendo di identificare tre assunti fondanti.
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1.
Si è sperimentato come per i ragazzi dai 6 ai 13 anni il gruppo di pari possa costituire il principale riferimento e strumento sia educativo, sia espressivo; un gruppo che per sua natura è aperto e inclusivo, ma che, per ragazzi con disagio più marcato, deve essere anche un gruppo ristretto, più protetto e professionalmente presidiato..
2. Un secondo assunto di queste esperienze è la centralità del rapporto tra progetto educativo e pastorale oratoriana, sia per allargare la rete relazionale dei ragazzi, sia per includerli nel contesto evitando la ghettizzazione, situazione che può innescarsi in progetti che si limitino a rivolgersi a particolari utenze..
3. Terzo assunto è il ruolo della comunità, ovvero la promozione di attività e relazioni allargate con il sistema allargato che è in rapporto alla Comunità Educative per Minorenni, con un investimento dei rapporti con scuola, altre associazioni, famiglie, contesti formativi e ludici che favoriscano il moltiplicarsi delle opportunità per i minori, in un’ottica di welfare generativo..
I valori di riferimento.
Diritto all’uguaglianza, intesa come rimozione delle possibilità di discriminazione attribuibili alla condizione sociale, religiosa, legale..
Diritto alla partecipazione, come diritto alla comprensione e alla valutazione delle attività..
Diritto alla riservatezza, relativa alle informazioni che i bambini ritengono personali e da non con-dividere..
Diritto alla dignità, come universale riferimento del valore della persona..
Diritto alla sicurezza, intesa come integrità fisica e psicologica..
Gli obiettivi e i riferimenti educativi generali.
L’obiettivo generale è di favorire il recupero del percorso di crescita armoniosa e della sicurezza emotiva necessarie ai bambini, promuovendo relazioni positive con il contesto sociale..
Gli obiettivi specifici saranno:.
promuovere la costituzione di un gruppo coeso e affettivamente accogliente;.
promuovere l’appartenenza e le relazioni positive con la comunità salesiana; .
promuovere percorsi di educazione secondo valori di condivisione e di impegno comune;.
promuovere il recupero e il sostegno nei percorsi scolastici; .
promuovere il rapporto dei bambini con il contesto sociale attraverso l’utilizzo dei servizi territoriali, del tempo libero, socio-assistenziali e socio-sanitari e di ogni altra risorsa formale e informale presente disponibile;.
promuovere il potenziamento delle proprie capacità e attitudini; .
favorire il consolidamento dei rapporti tra soggetti attivi sul territorio, per creare una rete solidale allargata..
La metodologia educativa .
La metodologia principale sarà basata sull’attenzione al contesto, un ambiente protetto integrato alla comunità sale-siana, che si porrà come luogo in cui, sia dal punto di vista strutturale, sia dei metodi e del clima relazionale, si pro-muoverà l’appartenenza, una quotidianità fatta di ritmi rassicuranti, relazioni significative con gli adulti e con i pari, fiducia e positività.
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Parallelamente alla dimensione di gruppo, si porrà attenzione a quella del singolo bambino, tramite il progetto educativo personalizzato formulato per ogni accolto, che accompagnerà nel superamento del disagio personale e relazionale, e agirà per la predisposizione del progetto di crescita personale.
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Gli strumenti principali del lavoro educativo sono dunque l’attenzione alla condivisione, alla ritualità dello stare insieme, in cui l’individualità di ognuno è protetta all’interno dei valori comuni del vivere insieme..
Relativamente al metodo educativo, si seguirà un approccio in cui l’educazione non sarà fornita tramite indicazioni verbali e richiami, ma tramite la condotta degli stessi operatori (che si porranno come soggetti di identificazione) e la condivisione di principi fondanti la vita del Centro.
Questa dimensione professionale espressa dell’équipe socioeducativa attraverso la presa in carico, la cura, l’accompagnamento alla crescita del minorenne e l’organizzazione della vita del centro, si esprime necessariamente attraverso la pratica operativa ed intenzionale orientata all’esercizio di funzioni e azioni educative e di cura agite nella quotidianità.
Tale approccio sarà per il mino-renne guida (contenimento – normatività) e rispecchiamento (empatia, metallizzazione) e si configurerà come “esperienza riparativa” che aiuti progressivamente il minorenne nell’elaborazione della sua storia e delle gravi carenze e/o traumi subiti e conseguentemente all’apertura verso una rinnovata fiducia nella figura dell’adulto e successivamente ad un’apertura verso la costruzione di nuovi legami familiari e/o rinnovate relazioni con la famiglia d’origine/rete parentale.
In tale contesto, saranno promossi metodi educativi positivi e un approccio orientato alla gestione costruttiva dei conflitti, escludendo l’utilizzo di metodi educativi di stampo istituzionale/istituzionalizzante, come minacce e ricatti (anziché ascolto empatico e spiegazioni attente con confronto sui contenuti e sulle motiva-zioni delle richieste/regole); escalation del tono della voce come modalità frequente per ottenere il rispetto delle re-gole e delle richieste; imposizione rigida di regole non spiegate, non condivise e non costruite con anche la parteci-pazione dei bambini e dei ragazzi.
Tali metodi (tipici degli istituti, ma anche di molte famiglie disfunzionali) pongo-no al centro dell’azione “educativa” il “potere” dell’adulto di usare la “forza” derivante dal suo ruolo “istituzionale” quale metodo raido e apparentemente efficace di ottenere il rispetto di una regola ma, in realtà, sul medio/lungo periodo, non fanno altro che confermare al bambino che degli adulti non ci si può fidare perché ostili, emotiva-mente “distanti” e psicologicamente violenti.
Pertanto, è necessario che le scelte metodologiche rispondano all’interesse e ai bisogni preminenti dei bambini e degli adolescenti anziché alle esigenze burocratico/organizzative e personali degli adulti accoglienti e/o degli educatori.
Si avrà in questo una esplicita attenzione alla complessità dei bisogni di socializzazione, affettività, supporto psicologico, educazione e formazione..
I valori di riferimento trasversali saranno tradotti in metodi educativi, dando priorità al gruppo come contesto di appartenenza ma anche come scelta di vita, e all’educazione al rispetto delle regole e della legalità.
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Questo orientamento generale sarà supportato da una serie di strumenti specifici del lavoro educativo, che orientano l’agire quotidiano tramite le evoluzioni dei percorsi di gruppo e individuali: sono gli strumenti fonda-mentali per il funzionamento (diario di bordo, griglie di osservazione, progetto educativo scritto, schede di verifica, verbali degli incontri, relazioni periodiche)..
Occorre sottolineare come tali strumentazioni saranno costruite e approfondite dallo staff, che assumerà la responsabilità metodologica della traduzione operativa..
Le attività proposte ai bambini saranno concordate e condivise per quanto possibile con le loro famiglie..
Si cercherà di coinvolgere i genitori fin dal momento dell’accoglienza nel percorso educativo dei loro bambini (rap-porti con la scuola, educazione sociale, questioni sanitarie, attività del tempo libero)..
Rilevante è l’attiva promozione del legame con il territorio, inteso non come insieme di soggetti istituzionali, ma come rete informale di amicizie e rapporti solidali a cui il bambino inizia ad appartenere.
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Per questo, il progetto Il Faro si porrà anche come agente stimolante delle relazioni, come facilitante l’impegno comune, con volontari, sostegno informale, presenza affettiva e amicale..
Questa funzione è peraltro in piena sintonia con la storia e la missione salesiana ad Ancona, caratterizzata proprio da un orientamento inclusivo e aperto alla comunità locale..
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Il Faro assume, nella propria gestione di insieme una serie di scelte trasversali, che ogni professionista e persona recepisce e fa propri..
La prima è l’approccio progettuale, che ha la funzione di rendere la collaborazione trasparente e chiaramente coordinata, in funzione di scelte condivise..


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