Frequently Asked Questions About This Location
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Ans: Il nostro “uomo ragno”, alias Walter Zenga, nasce a Milano il 28 aprile 1960 sotto il segno del Toro da papà Alfonso e mamma Marina. Tra le curiosità, ha il numero di scarpe 45, un'altezza di 1.88 m e il suo peso 88kg, la cui proporzione fa davvero invidia.
La carriera calcistica come portiere incomincia presto. Infatti all'età di dieci anni una società di lega giovanile, la Macallese, accortasi delle grandi doti di “paratutto”, acquista il cartellino del piccolo Walter, tesserandolo con un anno in meno in modo da farlo giocare prima del compimento del 10° anno. Nel giro di un anno l'allenatore del settore giovanile dell'Inter, Italo Galbiati, lo chiama a far parte dei suoi “pulcini”; per il piccolo Zenga è senza dubbio un sogno, in quanto da sempre aveva sostenuto la squadra nerazzurra. Alla domenica il suo entusiasmo e la sua dedizione gli permettevano di accontentarsi del ruolo di raccattapalle della prima squadra, pretendendo però di stare dietro la porta del suo idolo, Ivano Bordon. Coltivando il suo talento non dimenticava la sua umiltà e razionalità, trovando lavoro come segretario di una sede nerazzurra. Presto Zenga si farà le ossa nelle serie minori, in prestito alla Salernitana, al Savona e alla Sambenedettese, cui contribuirà alla promozione in B.
Rientrato all'Inter nella stagione 82-83, il suo grande momento stava arrivando: grazie al coraggio del dirigente Sandro Mazzola e dell'allenatore Fraizzoli, Zenga esordisce come primo portiere l'11 Settembre 1983 a S.Siro contro la Sampdoria, squadra in cui era giunto un certo Bordon... La chiamata in Nazionale giunge tre anni dopo, sotto la guida di Azeglio Vicini, che gli permetterà di disputare 58 partite con la maglia azzurra e con non poche soddisfazioni.
Con l'Inter ha vinto lo scudetto record da 58 punti nell'88-89, la Supercoppa e le coppe UEFA del ‘90 (contro la Roma) e ‘94 (contro il Salisburgo). Al termine di quest'ultimo anno andrà alla Sampdoria, lasciando il posto a Gianluca Pagliuca. Anche i riconoscimenti e i premi fanno parte della sua storia e fra questi ne riportiamo due: il titolo di miglior portiere al mondo assegnatogli per 3 volte consecutive dall' IFFHS, l'organo internazionale di storia e statistica calcistica e il prestigioso pallone di gemme-gioiello del valore di 160 milioni di lire, per essere stato il miglior portiere ai Mondiali di Italia ‘90. Degno di onore il suo gesto di mettere all'asta il prezioso pallone e devolvere il ricavato in beneficenza al Telefono Azzurro. Tornando al presente o quasi, Walter ha difeso la porta del New England Revolution nel ‘97 e allenato la stessa squadra l'anno seguente.
Nel 2002-2003 ha allenato la FC National Bucaresti e successivamente, nella stagione 2004-2005, è stato allenatore della FC Steaua Bucarest per poi passare nell'estate successiva alla Stella Rossa di Belgrado. In Serbia, Walter vince il Campionato senza perdere neanche una partita in casa e a fine stagione si aggiudica anche la Coppa Nazionale. Dal 13 giugno 2006 è l'allenatore della squadra turca Gaziantepspor fino a gennaio 2007.
Passa rapidamente dal Al-Ain al alla Dinamo Bucarest, fino a riapprodare in Italia nel 2008 alla guida del Catania subentrando in aprile a Baldini e salvando la squadra dalla retrocessione.
Nel campionato 2008-2009 è ancora allenatore della squadra etnea centrando nelle prime cinque partite tre vittorie, un pareggio contro la Juventus e una sconfitta contro l'Inter, dove i catanesi vanno in vantaggio per primi per poi essere raggiunti e superati per via di due autogol.
Il 24 maggio 2009, dopo la vittoria interna con un secco 3-1 rifilato al Napoli, Zenga annuncia che avrebbe lasciato il Catania a fine stagione.
Il 5 giugno 2009 firma un contratto biennale con il Palermo di Zamparini.