di
(foto di Dino Ignani, fonte immagine)
Al principio sono solo sprazzi di lucidità. La coscienza funziona a intermittenza. Il resto è un vasto mare in cui si galleggia senza capire bene dove il corpo finisca e l’acqua cominci. L’io è contaminato dal mondo esterno e dal mondo interno, esposto alla vaghezza e all’indeterminazione. Il sonno e la veglia non sono fasi distinte, ma coesistono in un coacervo di sensazioni confuse, faticose da decifrare. Tutto è irrimediabilmente strano.
Stiamo parlando di
Un altro tempo, l’ultimo libro di Giovanna Rosadini pubblicato da poco da Interno Poesia, un libro che, undici anni dopo
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