Giuseppe Rizzo
Il Carù cu Bere emerge ogni sera dal suo torpore gotico per consegnarsi a una Bucharest affamata di affari. È uno degli edifici storici più conosciuti della città, costruito nel 1875. Come molti altri palazzi monumentali sparsi in giro per Calea Victoriei non è un luogo di cultura, di conservazione, di storia. È un luogo di consumo, la più antica birreria della capitale, nonché uno dei suoi ristoranti più esclusivi. Si entra solo su prenotazione e solo se si hanno i soldi per farlo.
Al numero 3 di Strada Stavropoleos, a due passi dalla piazza dove nel 1989 partì la rivoluzione contro il regime di Ceauşescu, scende solo chi ha uno stipendio superiore ai 200-300 euro del reddito medio nazionale. Giovanotti con macchine sportive al posto delle vecchie e scassate Dacia; coppiette con le villette lungo il Boulevard Aviatorilor, la zona più cara della città; uomini e donne d’affari che hanno saputo intercettare il boom economico di una nazione che nel 2006 ha fatto registrare un picco di crescita del Pil a 8,3 punti percentuali (fonte: Eurostat).